Progetti di ricerca dipartimentale
Piano di Ateneo per la ricerca 2016/2018
Assegnazione al dipartimento di Medicina clinica e sperimentale per l'anno 2018: € 162.955,30
Progetto Dipartimentale #A
Titolo: Marcatori molecolari e clinico-strumentali precoci, nelle patologie metaboliche e cronico-degenerative
Docente responsabile: Lorenzo Malatino
Coordinatori: Lorenzo Malatino, Laura Sciacca, Salvatore Piro
Docenti partecipanti: I. Alessandria, G. Bertino, B Cacopardo, P. Castellino, R. Catanzaro, M. Di Mauro, A. Di Pino, P. Fatuzzo, A. Fiumara, L.Frittitta, A. Gaudio, G. Inserra, L. Malatino, S. Piro, R. Polosa, A. Pulvirenti, F. Purrello, A. M. Rabuazzo, F. Rapisarda, V. Rapisarda, S.S. Signorelli, C. Vancheri, I. Vecchio, L. Zanoli
Giovani ricercatori (non strutturati): S. Di Mauro (dottore di ricerca in Biomedicina Traslazionale, XXIX ciclo), F. Trovato (dottoranda di ricerca in Biomedicina Traslazionale, XXXI ciclo)
Il razionale del progetto parte dalla considerazione che le malattie croniche, come il diabete mellito di tipo 2, l'ipertensione arteriosa e l'obesità, sono le cause principali delle malattie cardiovascolari e rappresentano pertanto i principali obiettivi di una diagnosi e di una terapia precoce. L'identificazione di biomarcatori umorali e strumentali dell'evoluzione del danno cardiovascolare, sia nella fase preclinica che in quella di malattia conclamata, rappresenta quindi una tappa importante della ricerca clinica, con l'obiettivo, in particolare, di identificare se e in che modo fenotipi umorali e strumentali siano in grado di differenziare soggetti a rischio di malattia da soggetti con malattia conclamata e di meglio definire i rapporti tra la malattia metabolica e le sue complicanze cardiovascolari.
Assegnazione anno 2018: €72.500,00
Giovani ricercatori (non strutturati): E. Cannata (dottore di ricerca in Biomedicina Traslazionale, XXIX ciclo), P. Caponnetto, G. Parisi
Il razionale del progetto parte dalla considerazione che l'introduzione di protocolli chemioradioterapici sempre più efficienti, ma anche più aggressivi, il trapianto di cellule staminali ematopoietiche ed il perfezionamento delle tecniche diagnostiche e chirurgiche, hanno permesso un evidente miglioramento delle curve di sopravvivenza in emato-oncologia pediatrica, ottenendo la guarigione per oltre il 70% dei bambini. Questi risultati, però, sono gravati da un tasso di morbilità non indifferente. Circa il 60% dei guariti da malattia emato-oncologica presenta uno o più complicanze tardive a carico di uno o più organi e apparati. Inoltre, per alcuni di essi vi è il rischio di una seconda neoplasia, la cui incidenza è stimata 8-12%, venti anni dopo la diagnosi di primo tumore. Un attento follow-up clinico-strumentale paziente specifico, studiato in relazione alla patoogia di base ed ai trattamenti eseguiti, potrebbe permettere il riconoscimento precoce di eventuali sequele a breve/lungo termine, compreso un secondo tumore, il loro trattamento e il miglioramento della qualità di vita di tali soggetti.