Vaccinazione anti-influenzale in età infantile al tempo del COVID-19

Impiegare su larga scala la vaccinazione anti-influenzale nei bambini, anche in funzione della pandemia da Coronavirus, per ridurre i giorni di assenza da scuola e per limitare il ricorso a procedure diagnostiche invasive (tampone naso-faringeo per COVID-19).

E' la proposta di due docenti del dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell'Università di Catania, Andrea Praticò (ricercatore di Pediatria generale e specialistica) e Martino Ruggieri (ordinario di Pediatria generale e specialistica) pubblicata sulla prestigiosa rivista "Science" tramite una e-letter.

La proposta dei due studiosi etnei prende spunto dallo studio di due giovani professori statunitensi, Snape e Viner, riguardo gli aspetti "pediatrici" della pandemia da Coronavirus, che ha evidenziato la presentazione più lieve (e per lo più eterogenea) della malattia nell'infanzia, nonchè le precauzioni sproporzionate attualmente adottate dai governi e dai sistemi scolastici dell'emisfero settentrionale nella gestione dei bambini infetti o probabilmente infetti. Anche a causa delle grandi difficoltà nella diagnosi differenziale tra influenza e COVID-19, specie in età infantile, i due pediatri dell'Ateneo catanese propongono che venga messo in atto un programma di vaccinazione contro il virus dell'influenza ampio e quasi obbligatorio per le persone in età scolare, per limitare il numero di giornate scolastiche perse da studenti di tutte le età e le conseguenze dirette ed indirette.

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Data di pubblicazione: 13/10/2020